Chiesa di San Biagio

Edificio religioso risalente all metà del Cinquecento

Descrizione

La storia

La vecchia chiesa di S.Biagio a Montegrosso della Pieve era così chiamata per il legame con il capoluogo della valle (Pieve di Teco) e dipendeva ecclesiasticamente da Mendatica, come risulta da un atto del 1465. La separazione da Mendatica avvenne ad opera di Mons. Luca Fieschi nel 1586. Il paese di Montegrosso sul confine tra i possedimenti di Genova e dei Savoia spesso in guerra fra di loro patì molto e la Chiesa fu incendiata nella guerra per Zuccarello del 1625. L’anno seguente il rettore di S.Biagio scrisse al Vescovo che il paese era distrutto. Un anno dopo il Vescovo venne in visita pastorale e trovò la Chiesa gravemente danneggiata. Gli abitanti s’impegnarono a restaurarla e, quando i lavori furono terminati, il Vescovo tornò a benedire la Chiesa. Rinnovata in forma barocca su progetto di Giacomo Filippo Marvaldi nel 1720, da allora la Chiesa ha mantenuto l’aspetto attuale.

L'esterno

Dell’edificio originale quattrocentesco rimane il principale ingresso, ora portale laterale della Chiesa. C’è un interessante architrave monolitico scolpito dai lapicidi di Cenova con le figure dell’Agnello fra la Vergine ed un Angelo. Sia la Vergine che l’Angelo sono rappresentati frontalmente, le pieghe degli abiti sono rigide e convenzionali ma sembra che i due abbiano un intimo colloquio, mentre ai margini c’è il cartiglio dell’Angelo con AVE G(ratia) PLENA ed un simbolico vaso fiorito della Madonna. Si legge anche una data probabile di costruzione MCCCCLXXXV. Al margine sinistro c’è poi una figura di animale, forse un cagnolino, che ricorda altri animali rappresentati in un ponte di Briga del 400. La Chiesa ha la facciata a levante preceduta da un porticato (pronao) che gli abitanti del luogo chiamano Loggetta, elemento piuttosto inconsueto nelle chiese parrocchiali ma tipico di quelle campestri. Risulta ben visibile la serliana della Chiesa cioè quel particolare tipo di finestra trifora con apertura centrale ad arco e le due laterali a trabeazione. Si può ancora notare una parte dell’antica chiesa nel campanile in pietra, che conserva nella parte inferiore la feritoia, che ne rivela l’uso militare.

L'interno

La Chiesa barocca, vasta e ben proporzionata, ha una navata e due cappelle per ogni lato separate da lesene (false colonne). Nel 700 sono stati realizzati gli stucchi degli altari, l’assetto generale della chiesa ed il cornicione, mentre risalgono al 1785 l’altare maggiore ed il pulpito Nel 1938 la zona dell’abside è stata restaurata ad opera di Delle Piane, l’ultimo restauro è stato effettuato nel 1994 ad opera del pittore Mariano Muratorio. Il coro dietro l’altare è ligneo. Sul fondo dell’abside c’è l’immagine di S.Biagio benedicente con due Angeli e la scritta sovrastante IUSTUS UT PALMA FLOREBIT (giusto come una palma rifiorirà Sal.92,13) (la palma per l’arte cristiana rappresenta il martirio) e sotto ancora GLORIA ET HONORE CORONASTI EUM, DOMINE (o Signore, lo hai incoronato con gloria ed onore) L’interno è ricco di quadri, altari e nicchie testimonianza della fede degli abitanti verso la Madonna, la Santissima Trinità e i Padri della Chiesa.

Modalità di accesso

Chiuso al pubblico.

Quartiere

Centro città

Dove

Piazza Sagrato n. 18, 18025 Montegrosso Pian Latte (IM)

Ulteriori dettagli

Ultimo aggiornamento: 07/05/2024, 14:43